Due mesi di ritardo.
E pure quest’anno la signora Bice è tornata alla carica.
Deve esser stata male. L’alito le puzzava di antico. E infatti continua a portare quel fazzoletto in testa che oggi vedi solo a certe mussulmane.
E’ tornata. Malgrado l’aspettassi a fine anno.
Si è affacciata e mi ha chiesto l’AGENDA.
“Signora Bice, ma che cazzo ci deve fare?” (dopo 20 anni abbiamo una certa confidenza)
“Mi serve e basta”
“Perfetto. Mi ha portato indietro quella dell’anno scorso?”
“Certo. Come ogni anno, dottore”
Sono 5 anni che le chiedo indietro l’agenda vecchia.
Lo faccio con tutti gli scassamaroni che a fine anno vengono a fare la questua dell’agenda.
“Che ci deve fare? Eh?
Mi riporti indietro quella dell’anno scorso, USATA! E per usata intendo USATA. Scritta in quasi tutte le pagine.
Poi le darò quella nuova.”
Non ne è tornato nessuno.
Via.
Tutti a cagare.
Il Direttore sembra pure contento di questa storia.
Ma solo perché non ci ha capito niente.
Come al solito, povero imbecille.
La Signora Bice è l’unica che mi riporta le agende ben compilate e piene di una scrittura da primi del 900.
La sfoglio. La richiudo. Le do quella nuova.
“Buon anno Signora Bice”
“Buon anno dottore”
Anche se è fine febbraio.
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